Cosa fare se trovi un cane

Un cane smarrito ha un comportamento molto tipico e riconoscibile: è spaesato, si muove in modo confuso, non ha una direzione, spesso insegue i passanti. Se si incontra un cane che manifesta questi atteggiamenti, quasi sicuramente si tratta di un cane smarrito.  Avere a che fare con un cane spaventato e smarrito non è sempre facile; quindi agite con la massima prudenza.

Questi i consigli di base:
Chiamare aiuto senza urlare e senza agitarvi per non impaurire ulteriormente il cane.
Cercate di controllare gli spostamenti dell’animale.
Per prendere il cane è necessario infondere fiducia al cane. Come? Per esempio, chiamandolo restando accucciati.
Evitare, assolutamente, i movimenti bruschi e gli scatti. Spaventano l’animale. Bisogna muoversi lentamente.
Se il cane è diffidente, dobbiamo essere disposti a perderci anche delle mezz’ore. Bisogna avere pazienza.
Parlare col cane. Tranquillizzarlo. Tentare piano di avvicinarlo e accarezzarlo. E’ del tutto controproducente corrergli incontro. Naturalmente, fondamentale è toglierlo dalla situazione di rischio. È necessario attrarlo verso un’area sicura, come ad esempio in mezzo a un campo, ed allontanarlo dalla strada. L’ideale sarebbe di avere sempre in auto una scatoletta di cibo ed un guinzaglio. Offrire del cibo è spesso una mossa vincente.
Verificare, incolumità vostra permettendo, se possiede un collare con una medaglietta oppure se è tatuato nell’orecchio o all’interno della coscia.
Non serve chiamare direttamente il canile perché purtroppo gli addetti possono intervenire solo se chiamati dall’autorità competente.
In ogni caso, anche se l’animale non è ferito cercate di rassicurarlo, e chiamate i Vigili Urbani o le Guardie Zoofile. Se è ferito chiamate la Asl e i Vigili Urbani. I Vigili Urbani sono obbligati a intervenire dal regolamento di Polizia Veterinaria ( n. 320/1954)
I Servizi Veterinari delle ASL devono avere reperibilità anche notturna e festiva e sono obbligati a intervenire per il ritiro dell’animale non di proprietà. Il mancato intervento è denunciabile perché si tratta di un pubblico servizio.

Se nessuno interviene e  il cane è visibilmente ferito, magari a causa di un incidente, non somministrargli alcun farmaco (i farmaci che vanno bene per noi spesso non vanno bene per gli animali), né cibo, né acqua e portatelo subito dal veterinario. Per evitare di peggiorare eventuali traumi o fratture appoggiatelo su qualcosa di rigido che faccia la funzione di una barella.
Per soccorsi in situazioni particolari (tetti, alberi, cunicoli) chiamare i Vigili del Fuoco al numero 115.
Accertarsi che il cane non sia di qualche abitante residente in zona, che lo lascia libero di circolare, per non rischiare di chiamare organi competenti inutilmente.
Non stupitevi se troverete un’infinità di ostacoli e non desistete. Esiste una legge e l’animale ha il diritto di essere portato nella struttura con il quale il comune è convenzionato. Ogni comune, per legge, deve essere convenzionato con un canile. E soprattutto non lasciate l’animale senza esservi assicurati che l’addetto al canile competente l’abbia preso in consegna. Spesso purtroppo per sbarazzarci dell’animale che abbiamo trovato lo lasciamo in mano a persone che non adempiono al loro dovere. VERIFICARE CHE IL CANE SIA DAVVERO IN CANILE e fatevi dare il nominativo della persona a cui avete consegnato l’animale.
Compilate dei volantini ed esporli nel luogo del ritrovamento, indicando il numero di telefono di chi ha deciso di occuparsi del cane.
Pubblicate un messaggio sulla bacheca di siti Web che si occupano di smarrimenti e ritrovamenti.
Avvertite le Associazioni per la difesa degli animali presenti nella zona e i rifugi, fornendo una dettagliata descrizione dell’animale e comunicando l’eventuale numero di microchip o tatuaggio
Adottare un cane ritrovato si può, ma prima di tutto deve sempre essere condotto in canile!!!
Qui sarà visitato ed identificato a cura del veterinario dell’ASL.
Nel caso in cui sia sprovvisto di un tatuaggio o di un microchip che consentano di rintracciare il proprietario, il cane può, se lo dispone il veterinario ASL, essere affidato temporaneamente per 60 giorni, e poi in via definitiva.

 

Cosa fare se trovi un gatto

Se si tratta di un gatto che si è perso o è stato abbandonato ed è abituato al contatto con l’uomo non dovresti avere grandi difficoltà ad avvicinarlo. Se è proprio timido prova a offrirgli un po’ di cibo. Se invece si tratta di un gatto randagio oppure di un gatto molto spaventato, riuscire a prenderlo potrebbe essere molto difficile.
In questo caso è meglio rivolgersi direttamente a una delle numerose associazioni per la tutela degli animali che hanno le competenze e le attrezzature necessarie per recuperarlo senza eccessivi traumi.

Una volta avvicinato puoi fare due cose: contattare le associazione di volontariato per eventuali iter da seguire; oppure portarlo dal veterinario che controllerà il suo stato di salute e ti darà le indicazioni su come occuparti di lui

Mentre i cani per la legge hanno un proprietario individuabile (o dovrebbero averlo visto che per legge devono essere tutti registrati) per i gatti non esiste un anagrafe e quindi anche se si è perso – e non è stato abbandonato – è quasi impossibile risalire al suo proprietario. Prova a mettere dei cartelli in giro nella zona dove lo hai ritrovato o senti il veterinario di zona.

Se decidi di portalo a casa, prima di farlo entrare in contatto con altri eventuali amici a quattro zampe, consulta il veterinario si accerterà che non abbia malattie trasmissibili e ti consiglierà il modo migliore per inserire l’animale in modo da evitare traumi anche agli altri animali di casa.

Se è ferito chiamate la Asl e il vostro Veterinario, i Vigili Urbani. I vigili urbani sono obbligati a intervenire dal regolamento di Polizia Veterinaria (n. 320/1954)

Per soccorsi in situazioni particolari (tetti, alberi, cunicoli) chiamare i Vigili del Fuoco al numero 115.

 

 

Si è smarrito il cane / non si trova il gatto

Si è smarrito il cane

  •  darne immediata segnalazione alla Polizia Municipale o al Servizio Veterinario della ASL
  •  tappezzare la zona in cui è avvenuto lo smarrimento, e quelle circostanti,  di locandine dove sia indicata la descrizione del cane (taglia, colore, sesso, nome, eventuale razza, segni particolari, microchip, tipologia e colore del collare, caratteristiche della sua personalità: timido, pauroso, socievole), completata da una foto e dal numero di telefono del proprietario.

Affiggere le locandine in luoghi particolarmente frequentati come bar, edicole, negozi e punti di transito, fermate degli autobus, cassonetti, ambulatori veterinari, rifugi per animali

  •  non limitare la ricerca alla zona dove il cane si è smarrito in quanto può avere percorso molta strada dal momento in cui si è perso
  •  inviare l’appello a giornali e radio locali
  •  contattare le associazioni animaliste e zoofile della zona
  •  recarsi personalmente nei canili della zona e di quelle limitrofe e chiedere di fare un giro tra i box
  •  chiamare i veterinari della zona

Non si trova il gatto

Come nel caso di smarrimento del cane è necessario tappezzare di locandine la zona e quelle circostanti, visitare le strutture di accoglienza e chiedere a radio e giornali di diffondere il tuo appello

Cosa fare se si è testimoni di un maltrattamento a un animale?

Raccogliere più prove possibili comprese foto, video, documenti, per comprovare il maltrattamento e denunciarlo per iscritto presso una Forza di polizia (Corpo Forestale numero telefonico nazionale 1515, Carabinieri-112, Polizia di Stato-113, Guardia di Finanza-117, Polizie locali (Municipali-Provinciali) chiamando il centralino di Comune o Provincia) ai sensi di uno o più articoli del codice penale come introdotti dalla Legge 189/04.
Se il maltrattamento è in corso e prosegue, chiedere anche solo telefonicamente l’intervento urgente. Le autorità potranno procedere con un atto di sequestro dell’animale e conseguente confisca sottraendolo così definitivamente al maltrattatore ai sensi degli articoli 321 del Codice di procedura penale e 544 sexies del Codice penale.
Le associazioni non sostituiscono e non devono/possono sostituire i servizi pubblici e di pubblica utilità nonché le Forze di Polizia. Possono affiancare il cittadino nelle sue richieste e, in taluni casi, possono farle proprie. Alcune associazioni potrebbero avere Guardie zoofile volontarie e servizi di intervento nella provincia. Il contatto con loro è sempre consigliato.

Cosa fare se si trova un animale selvatico?

La Legge nazionale n° 157/1992 stabilisce che la fauna in Italia costituisce “patrimonio indisponibile dello Stato”, che significa che gli animali selvatici sono un bene di tutti che non può mai essere posseduto da privati.

Ricorda sempre che un animale selvatico ha diritto di stare nel suo habitat, che è il luogo ideale per vivere, ma anche per morire.

La detenzione di uccelli rapaci, vietata dalla legge, è punita con pesanti sanzioni.
Gran parte degli uccelli selvatici abbandona precocemente il nido (merli, civette, gufi , allocchi, barbagianni…) quando ancora non sa volare bene, e i piccoli continuano ad essere nutriti a terra dai genitori: trovare un nidiaceo che svolazza chiamando i genitori, quindi, non è un segnale d’abbandono. Se non esistono situazioni di reale pericolo, come la presenza di cani e gatti o auto, non raccoglierlo inutilmente!
Anche i cuccioli  di  gran  parte dei mammiferi selvatici  non rimangono sempre a contatto con i genitori pur essendo nutriti e seguiti dalla madre (es. capriolo, lepre).

In  generale, i nidiacei ed i cuccioli sani devono essere lasciati nel luogo del ritrovamento (senza toccarli ed accarezzarli).

Per gli uccelli: raccoglili se sono molto piccoli (nudi o con poche piume), se sono feriti, o se si tratta di rondoni. Se invece sono più grandi, e non c’è nessun pericolo immediato, riposizionali velocemente nel nido o su un ramo.

Per i mammiferi: solo per sottrarli a morte sicura, spostali in un posto ben nascosto, in luogo limitrofo, senza toccarli con le mani nude, per non lasciare loro addosso un odore estraneo.

I nidiacei ed i cuccioli feriti devono essere ricoverati presso centri specializzati nel più breve tempo possibile.  In caso di necessità,  in attesa di portare l’animale presso un Centro di Recupero, si può somministrare un poco d’acqua, evitando di alimentarlo forzatamente.
Quindi, nel caso in cui si trovi un animale selvatico in difficoltà, bisogna contattare la Polizia Provinciale competente per territorio, oppure il Corpo Forestale dello Stato al numero unico nazionale 1515, che vi metterà in contatto con la stazione del Corpo Forestale più vicina al luogo di ritrovamento.

Per soccorsi in situazioni particolari (tetti, alberi, cunicoli) chiamare i Vigili del Fuoco al numero nazionale 115.

Se l’animale selvatico è in mare chiamare la Guardia Costiera-Capitaneria di Porto al numero nazionale 1530 che per cetacei e tartarughe è in collegamento con strutture di ricovero e cura.

Nell’attesa …. colloca l’animale in un posto tranquillo e fresco, in una scatola di cartone chiusa con dei buchi per l’aerazione, con il fondo foderato con dei giornali: al buio l’animale starà più tranquillo ed eviterà di peggiorare i traumi e lo stress. Non utilizzare gabbiette per gatti per gli uccelli, perchè potrebbero ferirsi contro le sbarre!

Le colonie feline

Una colonia felina consiste nella presenza di uno o più gatti che vivono in libertà e che frequentano abitualmente lo stesso luogo. I soggetti che la costituiscono sono legati ed adattati al territorio dove svolgono le principali funzioni vitali come il nutrimento, i rapporti sociali e l’attività predatoria nei confronti di animali indesiderati (topi, ratti e insetti). Bioequilibrio!

Come gestire una colonia?Il gatto é l’animale abitudinario per eccellenza. I suoi comportamenti sono molto influenzati dalla relazione che s’instaura con il responsabile della colonia felina. Il quale dovrà sempre rimuovere eventuali avanzi di cibo e contenitori sporchi. La sterilizzazione dei felini di una colonia evita la crescita numerica degli animali, la successiva reimmissione del soggetto sterilizzato nello stesso ambito di appartenenza, impedisce ad altri soggetti di inserirsi nel gruppo , mantenendo inalterato l’equilibro della colonia.

Come comportarsi per segnalare la presenza di una colonia felina? Fare richiesta al comune di appartenenza compilando un’apposita scheda. Addetti del Servizio Animale della Zona territoriale Asur Marche competente per territorio, effettueranno il sopralluogo di accertamento: così la colonia verrà georeferenziata e censita. Il responsabile della colonia si impegnerà ad accudire gli animali e catturare i gatti per la sterilizzazione gratuita effettuata dal servizio Veterinario.

UTILITÀ DEL MICROCHIP

Ma che cos’è questo microchip? Prima di tutto cosa non è: non è un GPS!
Trattasi di un semplice transponder, una capsula di vetro biocompatibile, del tutto inerte, delle dimensioni di 11×2 millimetri che non emette nessun tipo di onda. Quando viene letto dall’apposito lettore di microchip, in dotazione presso i veterinari, i canili e le Asl restituisce un codice univoco di 15 cifre che permetterà di risalire al nome e alla residenza del proprietario.

Il microchip nei cani assolve a diverse funzioni:

  • permette di identificare il cane, indispensabile nel caso per esempio di vaccinazioni contro la rabbia
  • permette di identificare i proprietari, prevenendo così i casi di abbandono. Ricordo che l’abbandono del proprio cane è severamente punibile dalla legge
  • permette di identificare i cani smarriti e restituirli ai legittimi proprietari
  • permette di combattere i furti o i rapimenti, il cane identificabile non è rivendibile
  • permette di portare il cane in aereo, nave e all’estero
  • l’assicurazione copre i danni verso terzi

QUANDO E COME APPLICARLO
Per legge il microchip va inserito entro e non oltre il secondo mese di vita. Ma c’è di più: la legge italiana prevede in realtà che non si possa cedere nessun cane, anche in regalo, se prima non c’è l’inserimento di un microchip.

Il microchip viene inserito esclusivamente da un veterinario abilitato in ambulatorio o da l’Asl. Non si inseriscono microchip e poi si danno a destra e a manca i fogli di registrazione perché la persona che deve firmare il certificato non ha tempo o voglia di venire in ambulatorio: la legge prevede che si debba fare tutto in ambulatorio, onde evitare falsi e frodi.

REQUISITI

Ci sono dei chiari requisiti da rispettare per poter inserire il microchip al cane:

  • la persona intestataria deve essere maggiorenne
  • la persona intestataria deve essere incensurata (cosa a dire il vero alquanto difficile da stabilire in sede ambulatoriale)
  • la persona deve essere residente nella regione di competenza del veterinario. Ciò significa che un veterinario delle Marche potrà inserire solamente cani a persone residenti nelle Marche. Se sei residente in Lombardia, il veterinario marchigiano non potrà farlo: in questo caso o si va da un veterinario lombardo o si inserisce il cane a nome di un residente delle Marche e poi successivamente si fa un passaggio di proprietà.

REQUISITI DEL CANE

  • non deve avere già un altro microchip. In caso di microchip pre esistente e non più leggibile, è possibile inserirne un altro precisando nell’apposita scheda di segnalazione che il cane era già microchippato con un altro microchip, ma che non è più leggibile
  • deve essere messo entro il secondo mese di vita. Dopo si può sempre mettere, ma se l’ASL lo ritiene opportuno può farti la multa
  • non si può mettere il microchip a un cane con tatuaggio, a meno che quest’ultimo non sia illeggibile